Un successo strepitoso per il Concerto di Pasqua, svoltosi la sera del Lunedì dell’Angelo nel Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Pesaro. Il Concerto è stato organizzato dall’International Opera Studio diretto dal soprano greco Inga Balabanova, cantante che per anni ha solcato i più prestigiosi palcoscenici del mondo. Il concerto è stato anche l’occasione per presentare per la prima volta l’Orchestra “I Cameristi S.Maria delle Grazie” di Pesaro, costituita da valenti professori e del Coro “S.Maria delle Grazie” di Pesaro, che non è la sua prima esperienza collaborativa con lo IOSP, ma che è intervenuto con grande consenso di pubblico nell’ultimo brano in programma : Preghiera di Mosè “Dal tuo stellato soglio” dal Mosè in Egitto di Gioachino Rossini. Un concerto diretto con una sensibile interpretazione e padronanza musicale dal maestro Inga Balabanova. Il coro S.Maria delle Grazie, fondato da padre Roseto Maria Saccà, ha dato dimostrazione di una notevole maturazione ed equilibrio nelle quattro sezioni vocali, a cui hanno collaborato anche i cantanti dello IOSP. Il Mosè in Egitto è un’opera ricca di quadri concepiti con la fantasia di un musicista poeta. Il Mosè ci rivela un Rossini insospettato, rapito dalla grandiosità del soggetto biblico, trascinato dalla foga di un’ispirazione sacra verso concezioni dense di religiosità (non in senso liturgico ma drammaturgico), che raggiungono le più nobili e austere vette del pensiero e dell’arte. In queste visioni sacre campeggia solenne la figura di Mosè, in due momenti: il recitativo e la preghiera. Nel recitativo Mosè invoca il ritorno alla luce. E dopo il miracolo, lux fuit, e la conseguente preghiera di ringraziamento “Celeste man placata”, in un’aureola di candore mistico, in una linea melodica di eccezionale eleganza, che anticipa “Casta diva” dalla Norma di Bellini. Ma l’apice di questa pagina biblico-musicale, è la famosa invocazione “Dal tuo stellato soglio”, che inizialmente non era nel corpus dell’opera, ma che lo stesso Rossini concepì musicalmente, chiedendo al librettista Tottola di aggiungerla. Già nella prima strofa, nella sua semplicità strutturale, si comprende l’estro del musicista. Balzac di fronte a questa preghiera scrisse: “Cette musique releve les tetes combees et doure de l’esperiance aux coeurs les plus endornis”. Una pagina che insieme a famose preghiere verdiane, eseguite anche nel concerto pesarese, “Ave Maria”, aria di Desdemona dall’Otello di Verdi, soprano Elena Prybyliuk e “La vergine degli angeli” inno religioso da La forza del destino di Verdi, solisti: Elena Prybyliuk, soprano e Sergei Morozov, basso, risvegliarono la coscienza nazionale. La frase in sol minore “Elevazione al trono di Dio” è l’incipit della preghiera. Grande interpretazione del basso-baritono armeno Sergey Barseghyan, nel ruolo di Mosè, voce tragica e forte nel deserto intriso di sofferenza, poi quella di Elisero in unione al clarinetto, Elcra, una sicura Elena Prybyliuk insieme al clarinetto e al flauto, e infine al coro unitamente all’ottavino, ai clarinetti e ai violini, in un crescendo sempre più sereno, luminoso, ma anche imponente, con le tonalità maschili, potenti e gravi dei tenori e dei bassi. La ripresa del coro in si bem. magg. dà alla preghiera un più acceso empito di passione e di fede. Quest’ultima prorompe nella sua pienezza all’attacco finale in sol maggiore, così luminoso dopo le altre due ripetizioni in sol minore di Eliseo e di Elcra.
Concerto di Pasqua (2017)
Il concerto, ricco di pagine sacre e liriche, è iniziato con “Dettingen Te Deum in re maggiore “Dignare” di Haendel, interpretato dal promettente basso Segei Morozov. Di seguito “Exultate Jubilate – Alleluja di Mozart con una equilibrata interpretazione di Inna Bodrenkova, soprano. Poi una pagina, sublime per lirismo musicale, il fiore all’occhiello del Requiem di Fauré “Pie Jesu” che il soprano Vasiliki Konstanti, e una ottima interpretazione orchestrale dei Cameristi, ha trascinato il pubblico presente verso apici trascendentali. Poi la famosa aria per basso “Ombra mai fu” dal Serse di Haendel. Qui Davide Pascucci, ha dato il meglio di sé. Il tema dell’AMORE E DELLA MORTE, sono alla base di questa importante opera haendeliana. Quindi l’altrettanto celebre Ave Maria di Caccini, impropriamente attribuita al musicista del seicento, ed invece scritta dal compositore russo,V.Vavilov. Dal Sacris solemniiis di Franck è stato eseguito un brano divenuto liturgico, “Panis Angelicus” dal sorano Asami Fujii. Poi uno dei momenti più emozionati con il mezzosoprano, Kiyoka Iguchi, ricordiamo la sua indimenticabile interpretazione di Orfeo in Orfeo e Euridice di Gluck,che presentato da L’Arlesiana di Bizet, l’Intermezzo del IV movimento “Agnus Dei”, raggiunto accenti vocali notevoli. La stessa Iguchi si è ripetuta con il famoso Intermezzo “Ave Maria” da Cavalleria Rusticana d Mascagni e infine il soprano Asami Fujii ha eseguito l’Ave Maria di (Bach-Gounod).
Prossimo appuntamento delle attività dello IOSP, il 14 maggio alle ore 21,00 con il Concerto lirico della Masterclass tenuto dal maestro Carlo Morganti presso il Salone del Convento in via Baldassini 3, Pesaro.
Paolo Montanari
Scritto da: operastudio

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